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Senato, stop dal Comitato di legislazione: troppo inglese nei testi delle leggi

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Senato, stop dal Comitato di legislazione: troppo inglese nei testi delle leggi

«Evitare termini come videogames o fake news». Freno ai decreti omnibus

I punti chiave

Richiamo a norme comprensibili
Formulazioni il più possibile precise e circostanziate
Nel mirino la decretazione d’urgenza

Soltanto per meno di un terzo dei decreti legge e dei disegni di legge del governo è possibile valutare al momento del loro invio in Parlamento il reale impatto delle norme proposte su cittadini e imprese e l’effettiva incidenza sull’ordinamento giuridico in vigore. A sostenerlo è il Comitato per la legislazione del Senato che nel secondo semestre del 2023 ha riscontrato che per ben 11 Ddl di iniziativa governativa, circa il 73% dei 15 complessivamente esaminati in prima lettura (di cui 8 di conversione di Dl), al momento della loro presentazione alle Camere non risultavano trasmesse le Analisi di impatto della regolazione (Air) e le Analisi tecnico-normative (Atn). In 4 casi le “relazioni” sono arrivate a Palazzo Madama quando il Comitato aveva già espresso il suo parere.

Richiamo a norme comprensibili

Un ritardo, quello nell’invio delle “analisi d’impatto”, che rende «più difficoltosa la valutazione delle scelte regolatorie compiute dal Governo», si legge in un recente dossier del Servizio per la qualità degli atti normativi di Palazzo Madama con il quadro di sintesi dei lavori del Comitato per la legislazione. Che, nel periodo compreso tra luglio e dicembre dello scorso anno, ha anche ripetutamente raccomandato di «evitare» nei provvedimenti legislativi «l’utilizzo di parole inglesi quando senza ambiguità possono essere sostituite dall’italiano». Una sorta di semaforo rosso, dunque, all’uso ormai ricorrente di termini come “videogames” (che può essere «sostituito dall’italiano videogiochi») e a espressioni come «fenomeno delle fake news» che «può essere convenientemente resa con il riferimento al “fenomeno della diffusione di notizie false”». Il messaggio è chiaro: le norme devono essere comprensibili e, quindi, «è preferibile evitare, o quantomeno limitare ai casi in cui sia strettamente necessario,l’utilizzo di termini in lingua straniera, privilegiando definizioni e termini italiani ove disponibili».

Formulazioni il più possibile precise e circostanziate

Anche nel secondo semestre del 2023, del resto, il Comitato si è soffermato a più riprese sulla questione della «semplicità, chiarezza e proprietà della formulazione» delle norme confermando l’attenzione al miglioramento dei testi normativi, con l’invito ad «evitare l’utilizzo di espressioni generiche, imprecise e colloquiali o attinte dal linguaggio parlamentare degli ordini del giorno, così come l’utilizzo di ripetizioni e terminologie non univoche per individuare i medesimi oggetti». Nel dossier si afferma che per migliorare la chiarezza e l’applicabilità delle disposizioni è importante utilizzare «formulazioni il più possibile precise e circostanziate e un lessico appropriato, comprensibile, corretto e coerente». Non solo: è necessario che gli ambiti di applicazione delle disposizioni siano definiti in modo chiaro e uniforme e che «le decorrenze di termini fissate dalle novelle legislative siano indicate correttamente». Sotto il profilo dell’efficacia per la semplificazione della legislazione vigente, il Comitato ha comunque apprezzato il corretto utilizzo delle tecniche per la redazione dei testi legislativi. Ma ha anche evidenziato l’importanza dell’adozione di atti normativi di natura secondaria per migliorare la qualità della legislazione in termini di chiarezza e conoscibilità delle norme.

Nel mirino la decretazione d’urgenza

Nel mirino del Comitato per la legislazione del Senato è finito più volte il massiccio ricorso alla decretazione d’urgenza, spesso attraverso testi in formato “omnibus”. Nel dossier si ricorda come il Comitato abbia evidenziato l’opportunità che «il provvedimento sia riconducibile ai presupposti di necessità e urgenza indicati nel preambolo anche con riguardo alle modifiche apportate dall’altro ramo del Parlamento». Nel caso dei Dl, il Comitato ha anche raccomandato di «prevedere interventi normativi per ambiti materiali omogenei, anche al fine di assicurare un iter di conversione agevole e coerente con i principi affermati dalla Corte costituzionale».

Marco Rogari | ilsole24ore.com | 6.2.2024

https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/01403107.pdf

 

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