Dichiarazioni di Marco Beltrandi, deputato radicale, e Giorgio Pagano, segretario dell’ERA.
“Diciamocela tutta – ha dichiarato l’on. Beltrandi primo firmatario dell’interrogazione al Governo – non possiamo permettere che italiani facciano contro gli stessi italiani ciò che i cinesi fanno contro i tibetani o gli uiguri per distruggere le loro culture. La questione è ragion di Stato. Nessun popolo anglosassone utilizza un’altra lingua per formare i propri studenti anzi, dal 2004 la Gran Bretagna ha abolito lo studio di qualsiasi lingua straniera. Far studiare i nostri giovani solo in inglese, in una lingua a bassa definizione, com’è per forza di cose qualsiasi lingua che non sia la propria, porta ad uno scadimento della formazione stessa. Così lo Stato avrà da un’Università statale un doppio danno: una formazione scadente e, insieme, ingegneri, architetti, disegnatori industriali di bassa qualità e privi del lessico professionale italiano atto a comunicare con connazionali e amministrazioni. Il mercato di cui parla Azzone è lo stesso che oggi attacca l’Euro perché insidia il dollaro come moneta degli scambi internazionali. La guerra in Iraq, oltre che basata sulla menzogna di Bush e Blair, aveva come obiettivo secondario proprio quello di porre fine al petroeuro e rimetterci il petrodollaro. Se il Politecnico di Milano intende sostenere questo tipo di mercato preparando i nostri giovani ingegneri per andare a fare si e no i geometri per gli ingegneri inglesi o americani non mi pare una grande pensata”.
Gli fa eco Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, che da 25 anni si batte contro le discriminazioni linguistiche: “Beltrandi ha ragione, l’Italia deve andare orgogliosa del suo patrimonio culturale e tecnico. Nessun Paese al mondo può vantare un Leonardo da Vinci. Il sistema Paese va rimesso in moto, non fatto distruggere da quel mercato ch’e è lo stesso che sta tentando di distruggere l’Euro e che vede lo scorazzare senza legge di avvoltoi della finanza come Singer, Paulson, Dart o Sheehan.