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L’Europa così come i nostri politici da quattro anni ci vogliono nascondere il fatto che «Se non c’è il Regno Unito non c’è l’inglese». Non l’ha fatto invece Danuta Hübner, Presidente del Comitato per gli Affari Costituzionali del Parlamento europeo (AFCO), il 27 giugno 2016 che ha spiegato anche perché se non c’è il Regno Unito non c’è l’inglese anche se l’inglese è la 2a lingua ufficiale di due ex colonie britanniche di appena 5 milioni di persone come Irlanda del sud e Malta insieme.
Politici ed intellettuali corrotti sostenuti da interessate quanto servili gruppi di pressione vogliono ancora concedere al Regno Unito risorse umane ed economiche nonostante esso sia ora uno Stato avversario della costruzione europea. Noi Paesi non anglofoni veniamo costretti ad investire sempre più risorse economiche e umane nell’apprendimento dell’inglese. Solo nell’UE i costi della discriminazione linguistica per i 445 milioni di europei non lingua madre inglese sono stimate, per difetto, in € 487.408.500.000,00 l’anno (quattrocento ottantasette  miliardi quattrocento otto milioni cinquecentomila Euro Cfr. Áron Lukács) per essere, sempre e comunque, eterni secondi rispetto ad un anglofono dalla nascita. Considerato che la popolazione mondiale è di 7,7 miliardi di persone  delle quali 380 milioni sono madre lingua inglese  se le restanti 7.320.000.000 persone avessero un grado di sviluppo/benessere pari a quei cittadini europei, la cifra stimata per apprendere l’inglese sarebbe di € 8.015.400.000.000,00 (ottomila quindici miliardi e quattrocento milioni di Euro all’anno! Ma le cifre lievitano se consideriamo altri fattori, così come il numero delle discriminazioni che subiamo per il propagarsi mondiale del nazionalismo/colonialismo linguistico inglesequi ne abbiamo individuati almeno DIECI.
Tutto ciò è ben peggiore della tassazione che subivano i coloni americani da parte del Regno Unito nel ‘700 ma qui, la questione intollerabile è che sono i nostri stessi governanti, sostenuti da interessate quanto servili gruppi di pressione,  a vessarci sia economicamente che umanamente.

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