Lingua francese, lingua corsa, nell’Assemblea della Corsica

Il caso

Stop all’uso della lingua corsa nel Parlamento di Ajaccio
L’isola insorge contro Parigi

Nell’Assemblea della Corsica non si parla più solo francese, i sessantatré rappresentanti locali possono esprimersi nella lingua dell’isola irredentista. La conquista dei partiti autonomisti, che dal 2015 guidano gli organi politici della regione, è però al centro di un’accesa battaglia giuridica. L’uso della lingua corsa nei dibattiti dell’Assemblea che ha sede ad Ajaccio è ora stato vietato perché contrario alla Costituzione. Secondo una decisione del tribunale amministrativo di Bastia, l’articolo 2 della Costituzione prevede che l’uso del francese sia «imposto alle persone giuridiche di diritto pubblico» e nell’esercizio di missione pubbliche. «La lingua della République – conclude la sentenza – è il francese».

Il Tar di Bastia era stato chiamato in causa dal prefetto della Corsica che, oltre alla questione della lingua, aveva sottolineato che il nuovo regolamento del parlamento locale, approvato nel dicembre 2021, violava la Costituzione anche quando celebrava “l`esistenza del popolo corso”.

La decisione del tribunale, definita «vergognosa» dai gruppi pro-indipendenza dell’isola mediterranea, arriva in un momento delicato. Il governo di Parigi sta infatti discutendo con i rappresentanti locali di concedere maggiore autonomia all`isola. «Questa decisione equivale a privare i rappresentanti eletti della Corsica del diritto di parlare la loro lingua» commentano Gilles Simeoni, presidente del Consiglio esecutivo, e Marie-Antoinette Maupertuis, presidente autonomista dell`Assemblea della Corsica. «È impensabile accettare questa situazione», hanno aggiunto annunciando ricorso.

Secondo i due leader del partito autonomista la decisione del tribunale non fa che confermare «l’assoluta necessità di una revisione costituzionale, in particolare per garantire alla lingua corsa lo status di co-ufficialità, condizione essenziale per la sua sopravvivenza
e il suo sviluppo». La decisione del Tar «suona come un insulto per noi» dice Jean-C hristophe Angelini, capo del partito di opposizione Nazione Corsa. «È un’ingiustizia e una vergogna. Non capiamo». L’insegnamento della lingua corsa è ormai molto diffuso nell’isola: quasi metà (45%) degli alunni delle scuole primarie segue corsi bilingue. I partiti autonomisti chiedono che il corso sia elevato al rango di lingua ufficiale al pari del francese.

La Corsica continua ad avere un rapporto complicato con il governo centrale. I vari movimenti locali chiedono maggiore autonomia e, per alcuni, persino l’indipendenza, oltre a gruppi clandestini che per molto tempo hanno condotto una lotta armata contro lo Stato francese. Qualche settimana fa, il ministro dell`Interno Gérald Darmanin ha ricevuto nella capitale una delegazione di rappresentanti dell’isola per rilanciare il tormentato processo di autonomia, dopo le polemiche scatenate dalle violenze in piazza seguite all`attacco contro l`indipendentista corso Yvan Colonna, ucciso in carcere un armo fa.

Anais Ginori | La repubblica | 12.3.2023

 

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