GIORGIO PAGANO
Galleria Pio Monti
Via Principessa Clotilde
Altre giovani forze entrano nel campo dell’arte con mostre che dimostrano l’apporto di nuove idee ed il rafforzamento di una mentalità diversa di vedere il fenomeno visivo. Intanto il quadro si situa all’incrocio tra manualità e pensiero e non potrebbe essere diversamente, visto che Pagano riprende e sviluppa un modello dell’arte, in cui la sostanza mentale attraversa perentoriamente quella dell’immagine. Visivamente Pagano traduce in versione tale procedimento mediante una serie di quadri più disegnati che dipinti, secondo una tecnica che non vuole creare spessori all’ingombro di un concetto scorrevole e sempre chiuso sul versante della propria evidenza.
Achille Bonito Oliva
ARTE a ROMA
Il Messaggero, 4 gennaio 1980