La critica

Frutto dell’esperienza artistica viva e vitale che si rigenera nell’opera

Al riflesso di azione/reazione che crea l’immagine giocata sui toni sensibili di un potere rappresentativo irrazionale, si adegua il lavoro di Giorgio Pagano. Il principio di un ordine organico miniaturizzato e piegato al flusso di un’energia decorativa libera e non strutturata, riempie le superfici sagomate o estese di Pagano, con la rassicurante certezza di un’armonia mistica. Perduto il senso delle parole come cose, degli oggetti come materia si può innalzare la loro valenza simbolica a espressione globale, come frutto dell’esperienza artistica viva e vitale che si rigenera nell’opera.

Roberto Daolio
In Dieci anni dopo. I nuovi nuovi 01.03.1980

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