Che la cultura di un popolo sia indissolubilmente legata alla sua lingua, per l’Italia è quanto di più evidente ci sia, considerata la sua origine legata ad un poeta, il Sommo Poeta che ne aveva delineati persino i confini. Come questa cultura fosse, proprio per la sua opera somma, la Divina Commedia, legata ad un immaginario cultural-religioso è un fatto altrettanto evidente. Che questo legame abbia consentito all’architettura ed all’arte italiana di raggiungere vette altissime, che portano a stimarne il patrimonio artistico-culturale per il 65% del mondo è, anch’esso, fatto acclarato.
La sfida, e non da oggi, è quella di una cultura italiana come “araba fenice” che risorge dalla proprie ceneri, divenendo ciò che è, e che, chi ha governato il Paese in questi oltre 70 anni di Sfascismo, non gli ha consentito di essere: una super potenza culturale.
In questo pamphlet-manifesto c’è il necessario “che fare” per realizzare tale obiettivo, nella sostanza un vero e proprio programma politico-culturale e di governo a tutto tondo: dal Paese all’Europa, dall’Europa alle Nazioni Unite.