La vita, la storia professionale e qualche curiosità sui giornalisti che arrivano in cima
Giovanna Reanda
direttrice di Radio Radicale
“Mi auguro che la campagna elettorale per le elezioni europee ci porti una chiave di comprensione dell’Europa affinché le persone non la sentano solo come fonte di obblighi. Ma ciò dipende molto dai politici. Da parte nostra seguiremo le elezioni dando spazio a tutti i ‘saperi’, saremo una vetrina per tutti. Speriamo in meno slogan e più sostanza”. Per la neo direttrice di Radio Radicale, Giovanna Reanda, le elezioni europee sono certamente un appuntamento importante e il motto einaudiano ‘conoscere per deliberare’, sottotitolo di Radio Radicale, ispirerà le sue scelte con l’obiettivo di contribuire attraverso l’informazione a formare un pensiero politico adeguato.
Cinquantasette anni, giornalista professionista dal 1997, Reanda è stata corrispondente parlamentare per molti anni e, diventata direttrice di Radio Radicale, si è dimessa da membro del direttivo dell’Asp (Associazione stampa parlamentare) e di Stampa Romana. Prima della nomina al posto di Alessio Falconio assunto al Tg5, era caporedattrice dell’emittente fondata da Marco Pannella che la assunse nel 1989 come archivista, sulla base degli studi alla Sapienza in lettere, indirizzo storia dell’arte. Ben presto passò in redazione per occuparsi poi stabilmente di vicende politico parlamentari, formandosi accanto a giornalisti come Giancarlo Loquenzi o politici come Emma Bonino.
“Quello che vorrei trasmettere”, scrive in un comunicato in seguito alla nomina, “è il grande orgoglio che ho di far parte della famiglia radicale e di Radio Radicale in particolare. Lavorare in questa radio per me è sempre stato qualcosa di cui andare fiera. È un privilegio che rivendico nella particolarità di Radio Radicale. Questo non significa che siamo i più bravi, però sicuramente facciamo giornalismo in un modo diverso, perché i radicali fanno tutto in modo diverso ed è il modo radicale. Io questa cifra radicale la rivendico e penso sia questo ciò che voglio portare come eredità e come futuro”.
Fra i tanti complimenti e auguri per la nomina quelli del presidente del Cnel, Renato Brunetta, certo che sotto la sua guida Radio Radicale continuerà a essere “una voce libera e autorevole, un punto di riferimento imprescindibile nel panorama dell`informazione politica e su temi quali la giustizia e il lavoro”. Un parere certamente importante, tenuto conto che il `tradizionale` sostegno da parte del governo viene ora rinnovato di anno in anno e sarà certamente un impegno, non secondario per la nuova direttrice, stabilizzare il rapporto di ‘servizio’ verso lo Stato, emarginando definitivamente la posizione dei cinquestelle, gli unici contrari.
“La nostra emittente, che da oltre 40 anni trasmette ogni giorno, e con l’avvento di Internet anche online, l’attività del Parlamento e i principali eventi di attualità politica e istituzionale, ha creato anche un ricchissimo archivio, che costituisce”, sottolinea Reanda, “un significativo patrimonio del consenso politico che sarebbe un delitto sospendere e disperdere, soprattutto nella prospettiva dello sviluppo dell’intelligenza artificiale, che avrebbe a disposizione una enorme banca dati per lo studio della storia contemporanea”.
Prima Comunicazione | Borsino direttori | 1.2.2024