DICHIARAZIONE DI PECHINO
L’89° Congresso Mondiale di Esperanto, svoltosi a
Pechino, Cina, dal 24 al 31 luglio 2004, con 2031
partecipanti provenienti da 51 Paesi,
– avendo trattato il tema “Eguaglianza linguistica
nelle relazioni internazionali”,
– notando, che l’anno 2004 segna il cinquantenario
delle relazioni ufficiali tra l’UEA e l’Unesco;
– ricordando, che varie risoluzioni dell’Unesco hanno
preso atto dei risultati raggiunti tramite
l’Esperanto nel campo degli scambi culturali
internazionali e dell’avvicinamento dei popoli del
mondo e che queste risoluzioni hanno riconosciuto che
questi risultati corrispondono agli scopi ed ideali
dell’Unesco,
– prendendo atto del “Rapporto sullo sviluppo umano
2004″ del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni
Unite, che asserisce essere la libertà di espressione
e l’uso delle lingue valori indissolubili,
– valutando positivamente l’azione del governo cinese,
che, per un approccio più giusto e più diversificato
alla comprensione internazionale, sostiene
l’insegnamento e l’utilizzazione dell’esperanto, nello
spirito delle risoluzioni dell’Unesco,
DICHIARA
– che una comunicazione democratica ed egualitaria
nelle relazioni internazionali è essenziale per la
intercomprensione internazionale e per la
collaborazione pacifica sulla base di relazioni
linguistiche egalitarie,
– che è necessario un nuovo ordine linguistico
internazionale, che garantisca eguaglianza, pluralità
e democrazia nelle questioni linguistiche ed una
comunicazione efficace tra nazioni e gruppi aventi
lingue diverse, poiché nell’attuale situazione
linguistica mondiale, con un crescente dominio di
alcune lingue sulle altre, non è possibile realizzare
questi principi,
– che una lingua comune neutrale deve essere un
elemento centrale in questo nuovo ordine, per
raggiungere l’unità nella pluralità – diversità tra le
diverse lingue e culture a livello internazionale,
– che, conseguentemente, la lingua internazionale
esperanto, avendo provato da oltre un secolo la sua
utilità e praticità, merita seria considerazione da
parte delle organizzazioni internazionali, dei loro
stati membri e di tutte le persone o associazioni di
di buona volontà, che rispettino e desiderino la pace
e la comprensione pacifica in uno spirito di
eguaglianza nel mondo odierno,
– che per creare un nuovo ordine linguistico
internazionale, che contribuisca alla comprensione
internazionale e alla pace mondiale, è necessario
sostenere con forza l’introduzione dell’esperanto
nelle scuole, secondo lo spirito delle risoluzioni
dell’Unesco, perché ciò facilita in generale lo studio
delle lingue e favorisce una visione del mondo
internazionalistica.
(Da Nova Sento in rete n. 386).
[addsig]
DICHIARAZIONE DI PECHINO
L’89° Congresso Mondiale di Esperanto, svoltosi a
Pechino, Cina, dal 24 al 31 luglio 2004, con 2031
partecipanti provenienti da 51 Paesi,
– avendo trattato il tema “Eguaglianza linguistica
nelle relazioni internazionali”,
– notando, che l’anno 2004 segna il cinquantenario
delle relazioni ufficiali tra l’UEA e l’Unesco;
– ricordando, che varie risoluzioni dell’Unesco hanno
preso atto dei risultati raggiunti tramite
l’Esperanto nel campo degli scambi culturali
internazionali e dell’avvicinamento dei popoli del
mondo e che queste risoluzioni hanno riconosciuto che
questi risultati corrispondono agli scopi ed ideali
dell’Unesco,
– prendendo atto del “Rapporto sullo sviluppo umano
2004″ del Programma per lo Sviluppo delle Nazioni
Unite, che asserisce essere la libertà di espressione
e l’uso delle lingue valori indissolubili,
– valutando positivamente l’azione del governo cinese,
che, per un approccio più giusto e più diversificato
alla comprensione internazionale, sostiene
l’insegnamento e l’utilizzazione dell’esperanto, nello
spirito delle risoluzioni dell’Unesco,
DICHIARA
– che una comunicazione democratica ed egualitaria
nelle relazioni internazionali è essenziale per la
intercomprensione internazionale e per la
collaborazione pacifica sulla base di relazioni
linguistiche egalitarie,
– che è necessario un nuovo ordine linguistico
internazionale, che garantisca eguaglianza, pluralità
e democrazia nelle questioni linguistiche ed una
comunicazione efficace tra nazioni e gruppi aventi
lingue diverse, poiché nell’attuale situazione
linguistica mondiale, con un crescente dominio di
alcune lingue sulle altre, non è possibile realizzare
questi principi,
– che una lingua comune neutrale deve essere un
elemento centrale in questo nuovo ordine, per
raggiungere l’unità nella pluralità – diversità tra le
diverse lingue e culture a livello internazionale,
– che, conseguentemente, la lingua internazionale
esperanto, avendo provato da oltre un secolo la sua
utilità e praticità, merita seria considerazione da
parte delle organizzazioni internazionali, dei loro
stati membri e di tutte le persone o associazioni di
di buona volontà, che rispettino e desiderino la pace
e la comprensione pacifica in uno spirito di
eguaglianza nel mondo odierno,
– che per creare un nuovo ordine linguistico
internazionale, che contribuisca alla comprensione
internazionale e alla pace mondiale, è necessario
sostenere con forza l’introduzione dell’esperanto
nelle scuole, secondo lo spirito delle risoluzioni
dell’Unesco, perché ciò facilita in generale lo studio
delle lingue e favorisce una visione del mondo
internazionalistica.
(Da Nova Sento in rete n. 386).
[addsig]